
Arte medievale a Pinzano
Un’altra opera attribuita al Pordenone, il Trittico di san Michele Arcangelo, san Giovanni Battista e san Valeriano del 1506, si trova all’interno della Chiesa di Santo Stefano, la pieve di Valeriano, costruita nel 1492 in stile romanico con influssi gotici e ristrutturata dopo il sisma del 1976.
Il celebre pittore Il Pordenone operò molto in questa zona e infatti si può ammirare una sua Natività risalente al 1527 anche all’interno della Chiesa di Santa Maria dei Battuti, eretta dalla confraternita dei Battuti di Valeriano attorno al 1300. L’edificio si trova sul lato nord della piazza di Valeriano.
Una storia decisamente singolare è quella della chiesa della Santissima Trinità, comunemente detta “Santissima”, che si trova a valle del paese di Pinzano e presso il cimitero. Lungo il suo percorso si sviluppava la strada pedemontana, che portava al traghetto del Tagliamento, ma anche la strada che collegava agevolmente Pinzano e la Val d’Arzino alla pianura friulana. La chiesa ha probabilmente origini settecentesche, ma abbiamo testimonianze che esistesse una chiesa originale nel Cinquecento leggermente più a valle di quella odierna. Da un’iscrizione posta sulla facciata principale, si apprende infatti che nel 1740 ci fu una piena fortissima del Tagliamento che potrebbe aver distrutto l’edificio precedente. A quell’epoca la chiesa godeva di una certa importanza, tanto che fu sede di una confraternita ed era meta di processioni propiziatorie da tutta la Val d’Arzino. Dal 1723 al 1730, per decreto vescovile, ai pellegrini veniva concessa l’indulgenza plenaria in occasione della Solennità della Santissima Trinità. Dalla fine dell’Ottocento le fu affiancato il cimitero del paese. Attualmente la chiesa non è aperta al pubblico, al di fuori della celebrazione religiosa del 1º novembre.
Le testimonianze medievali in questa zona non sono soltanto di stampo religioso, ma anche civile. Ne è un esempio il Mulino di Ampiano collocato nel Borgo omonimo, frazione di Pinzano al Tagliamento. Azionato dalle acque del torrente Cosa, era in funzione già nel Trecento. L’antica facciata sud, che in seguito ad un ampliamento si trova ora all’interno dell’edificio, ospitava un affresco del Pordenone raffigurante la Madonna della Misericordia. Si tratta di un’opera eseguita fra il 1524 e il 1527, che rappresenta la Madonna con Gesù Bambino benedicente sulle ginocchia, quattro angeli a sorreggerle il mantello e i devoti con cappuccio bianco, facenti parte della confraternita dei Battuti allora proprietaria del mulino. L’affresco fu donato al Museo di Conegliano negli anni Cinquanta. Il mulino cessò la sua attività nel 1969 ed ora fa parte del circuito museale delle Dolomiti friulane “Ecomuseo Lis Aganis” ed è sede di mostre temporanee, attività culturali e laboratori didattici.
http://www.ecomuseolisaganis.it/it/c/2z7j3v0/mulino_di_borgo_ampiano.html
Passeggiando nel centro di Pinzano si scorge Palazzo Savorgnan Rizzolati, costruito sulle fondamenta di quella che era originariamente, già nel Cinquecento la residenza secondaria, subordinata al castello, della famiglia Savorgnan a Pinzano, potente famiglia che governò per diversi secoli in Friuli. A causa della rovina dei Savorgnan e della mutata situazione politica, intorno all’Ottocento il palazzo cambia un paio di proprietari fino ad arrivare nelle mani della famiglia Rizzolati, nuova proprietaria del palazzo, utilizzò le pietre più belle, gli architravi e gli archi del castello ormai in rovina per impreziosire il palazzo. Dopo un altro passaggio di proprietà, nel 1925 il palazzo venne diviso tra il farmacista ed il geometra del paese. Dal 1939 parte dell’edificio è adibita a sede del municipio, mentre il piano terra della parte orientale ospita ancora la vecchia farmacia.
In posizione elevata sopra il paese, si stagliava invece l’antico castello di Pinzano. La prima citazione in un documento scritto risale al XII secolo, epoca in cui il castello era abitato dai signori di Pinzano. La proprietà passò alla potente famiglia dei Savorgnan nel 1352, periodo nel quale il castello fu centro amministrativo ed economico del feudo di Pinzano. L’edificio subì nel corso dei secoli varie trasformazioni. Sotto Venezia nel Settecento il castello perse molta della sua importanza militare, ma mantenne il controllo giuridico, burocratico e finanziario del feudo. Venne infine abbandonato all’inizio dell’Ottocento. Il terremoto del 1976 decretò la sua rovina.